La rabbia della “Celere”. Gli agenti del Reparto mobile del Veneto protestano ormai esasperati. «In 130 vogliono andar via»
Turni insostenibili a causa del Green Pass, che ha lasciato a casa ben 70 agenti su 450. I sindacati Fsp Polizia e Sap organizzano un sit-in per domani
“Abbiamo deciso di portare la nostra solidarietà nei confronti di operatori che vedono compromessi diritti fondamentali previsti dal nostro ordinamento”, hanno detto Mirco Pesavento, segretario provinciale del Sap, e Luca Capabo, segretario provinciale di Fsp Polizia.
Si denunciano “ritmi impossibili”, senza alcun rispetto delle norme previste su orari, riposi e congedi. “I turni di servizio arrivano talvolta a 16 ore consecutive, con l’inizio fissato alle 5 del mattino, e uno stacco minimo tra un turno e l’altro”. Gli agenti, inoltre, verrebbero chiamati improvvisamente in servizio, anche poche ore prima del giorno di riposo, che inevitabilmente salta.
“E’ successo anche recentemente, quando il Reparto mobile è stato chiamato a Trieste per le manifestazioni contro il Green pass. Ai poliziotti, che sarebbero dovuti rimanere solo due giorni, è stata prolungata la permanenza senza dotarli neanche di un ricambio o di un set per l’igiene personale.”.
La causa principale? Proprio il green pass, che da una parte ha di fatto lasciato a casa moltissimi agenti che hanno scelto, legittimamente, di non vaccinarsi, e dall’altra rende impossibili le trasferte – come quella a Trieste – a chi per lavorare deve ricorrere al tampone ogni 48 ore.
Presenti al sit di lunedì mattina anche il coordinatore nazionale dell’Fsp Polizia, Maurizio Ferrara, e il coordinatore nazionale del Sap Michele Dressadore: “Le proteste fino ad oggi non sono servite a nulla. Adesso la misura è colma. Chiediamo diritti e una soluzione a questa totale mancanza di programmazione. Qualsiasi sia il servizio ci sembra si peschi sempre nell’emergenza”.