Miracolo a Bari, Ecco La Terapia Sperimentale Che Sconfigge Il Tumore Al Pancreas

 Un miracolo… riuscito a metà. Ma con il quale si potrebbero illuminare speranze perdute nella lotta del tumore al pancreas. Tutto parte da un protocollo sperimentale messo in atto dal dottor Cosimo Damiano Gadaleta, direttore del Dipartimento di Oncologia Interventistica e medica dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II° di Bari, su una paziente volontaria di 68 anni malata di cancro al pancreas al terzo stadio.


La signora, dopo la diagnosi che sancisce di media una sopravvivenza di 6/8 mesi al massimo, inizia la cura. Di lì a poco però, come se non bastasse, si ammala anche di una potente polmonite da legionella e muore in un letto d’ospedale. La paziente uno diventa paziente zero, e il protocollo viene naturalmente sospeso.

Questa la parte tragica della storia. La parte straordinaria sta nella successiva autopsia che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari dispone per la donna. L’autopsia conferma il decesso per legionellosi, ma all’esame autoptico il pancreas, prima devastato, si presenta completamente diverso: “Dalle foto del pancreas si vede chiaramente che il tumore pancreatico è sparito, e la signora non aveva fatto la chemio classica. Il fatto che ne sia sparita ogni traccia ha il sapore della scoperta mondiale” racconta il medico. “La novità – continua – è che una volta si procedeva ad una terapia da 4 farmaci (Irinotecano, Oxaliplatino, Florouracile e Leucovorin) usati comunemente per via venosa per un massimo 11/12 mesi; ma questi producono una tossicità generale notevole, e il pancreas ha uno scudo fibroso impenetrabile ai farmaci e scarsa vascolarità. Quindi di solito la cura funziona poco. Ora, la nostra novità è che, con una camera sottopelle di acciaio, si va direttamente invece che in vena nell’arteria: i 4 farmaci s’ inoculano goccia a goccia invece di inondare l’organismo, c’è un intervento miratissimo, e la quota di chemio cento volte più forte, colpisce soltanto tutte le cellule tumorali, in microdosi e in modo diuturno. E il paziente sta benissimo, non perde i capelli, non ci sono riflessi sui globali bianchi”. Si parla di tumori, quelli del pancreas, che risultano essere gli unici tumori che non hanno visto miglioramenti nelle chance di sopravvivenza negli ultimi trent’anni.

Il procuratore di Bari dopo l’autopsia “ha compreso la necessità di riprendere il protocollo”. In ospedale il direttore scientifico Angelo Paradiso è quasi sotto choc per quei risultati. Tant’ è che sono già pronti altri cinque volontari, con lo stesso tipo di tumore allo stesso grado. Nell’attesa il dottor Gadaleta sta pubblicando questo storia clinica su diverse riviste internazionali: “Sto aspettando gli ultimi dati, stanno arrivando gli ultimi vetrini con le foto del pancreas. Poi pubblicheremo su Radiology, The Clinical Journal of Oncology, o Jama che studiano tutte le tecniche di radiazioni meno invasive”.

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