Erano ben 10.000 i manifestanti presenti quest'oggi a Roma per protestare contro il Green Pass a Piazza del Popolo.
Dopo le 16 i manifestanti decidono però di spostarsi da Piazza del Popolo verso il centro, in poco tempo l’onda di persone inizia a sfilare per i lunghi viali di Villa Borghese e a Porta Pinciana, dove si dividono: una parte raggiungerà e assalterà la sede della Cgil, colpevole, senza ombra di dubbio, di non difendere i lavoratori che saranno obbligati dal 15 ottobre ad esibire il Green Pass per lavorare. L’altro gruppone invece tira dritto verso piazza Barberini, dove partono i primi disordini.
Camilla Mozzetti racconta per filo e per segno questi istanti su ilmessaggero.it:
I commercianti si barricano nei negozi, i turisti e le famiglie a passeggio per il centro della Capitale, in quello che doveva essere un normale sabato di ottobre, chiedono di entrare per mettersi al riparo. Poi ci sono le deviazioni che diventano difficili da controllare: via Sistina viene presa di mira da un gruppo di rivoltosi, alcune vetrine dei locali vanno in frantumi. Non c’è modo di fermarli e loro continuano la discesa. L’obiettivo adesso è chiaro: puntano ad arrivare a piazza Montecitorio e il corteo sfila su via del Tritone. Metro dopo metro la situazione diventa sempre più incandescente, aumentano le bombe carta e aumenta di riflesso la risposta con i lacrimogeni. L’aria è quasi irrespirabile. Un agente di polizia resta ferito. Le stesse scene si replicano a Milano dove sempre altri manifestanti contro il certificato verde provano a sfondare i cordoni delle forze dell’ordine per accedere alla stazione Centrale e bloccare il traffico. Partono le cariche qui come a Roma. A piazza Colonna un blindato viene piazzato davanti all’ingresso principale di Palazzo Chigi, non esiste memoria recente che possa ricordare quest’immagine. I manifestanti vengono respinti con gli idranti e i primi rivoltosi vengono fermati, caricati e portati in Questura. A fine serata il conto sarà elevato: più di quindici le persone identificate, quattro gli arresti. Ma loro non demordono e oltre alla guerriglia su largo Chigi ne scatta un’altra su via del Corso raggiunta da altri manifestanti che di fatto hanno invaso le vie del Centro della Capitale. Le persone afferrano sampietrini e pale da un vicino cantiere stradale, riparte l’offesa: sono le 21. Montecitorio è circondato ormai da ore. Dal mondo politico arriva la forte condanna bipartisan ma in piazza c’è di tutto: estremisti di destra, persone che si definiscono “anarchiche”, giovani dei centri sociali che accusano il governo di violare le libertà individuali (...)...