Discriminazione, violenza verbale e minacce che potevano sfociare in qualcosa di ben più grave. La denuncia di Silvia, una studentessa di Filosofia all’Università di Bologna che lo scorso 6 ottobre è stata aggredita verbalmente dagli stessi compagni di corso perché, a causa della mancanza del green pass della ragazza, la professoressa ha deciso di annullare la lezione, penalizzando così tutti gli studenti.
E' la stessa Silvia che racconta di una situazione al “limite del decoro umano” e dopo aver denunciato la storia sui social network, sabato pomeriggio ha deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto in un lungo intervento nel cortile Guido Fanti a Bologna, dove decine e decine di studenti contrari al green pass si sono ritrovati.
«Insultata dai compagni»
«Quello che è stato assurdo è stato il seguito, ho avuto tutta la classe inviperita contro, insulti, chi si è alzato pretendendo i soldi del biglietto universitario che lo ha portato a perdere la lezione per colpa mia, chi mi ha reagito dandomi della troia no vax, chi è venuto a urlarmi contro di seguire online», racconta la giovane. “Una volta uscita mi ha aspettato un gruppetto di persone che ha iniziato ad accanirsi, a sputare per terra vicino ai miei piedi, un tipo mi ha scattato a dieci centimetri dalla faccia dicendo che se non fossi stata una ragazza mi avrebbe già menato, ha minacciato di chiamare la polizia se mi fossi presentata alla lezione successiva per farmi sbattere fuori”.
«Vi dico questo per sottolineare la necessità di fare qualcosa, non possiamo accettare che capitino situazioni del genere al limite della violenza fisica, dobbiamo iniziare a stimolare un po’ di risposta a queste scene distopiche, perché la parte veramente disgustosa è stata che il giorno prima che eravamo in 10 nessuno ha osato fiatare» conclude la giovane.