Presa come modello da chi difende il Green Pass ("anche in Austria metteranno il Green pass sul lavoro!"), ora l' Austria potrebbe invece avere un effetto boomerang sui sostenitori accaniti del lasciapassare - quelli del "O ti fai il vaccino o ti paghi il tampone"
Sul green pass il governo austriaco, come riportato da Angela Mayr sul Manifesto, seguirà - a partire dal 1 Novembre - il "modello italiano". Con alcuni sostanziali differenze però:
Sul posto di lavoro verrà introdotta la regola così detta 3g, geimpft (vaccinato) genesen (guarito) e getestet (testato). A differenza però dal modello italiano i test anticovid saranno gratuiti e verranno eseguiti direttamente sul posto di lavoro.
"Il lavoro non deve ammalare, perciò l’obbligo dei 3g, il green pass, nel commercio, nella gastronomia o altrove va considerato come tutela e non come punizione. Contemporaneamente rifiutiamo ogni misura di discriminazione di persone non vaccinate, a tutti i cittadini va garantito il diritto al lavoro con una offerta gratuita e di facile accesso".
Con l’introduzione del green pass sul posto di lavoro, in Austria cadrà anche l’obbligo di portare la mascherina.
Anche sullo Smart Working, il governo austriaco da lezioni di civiltà : Kocher ha auspicato che i datori di lavoro facciano rispettare le norme, aggiungendo che sarà possibile mettere in smart working chi non vuole esibire il green pass. In Italia, se non hai il green pass, non puoi lavorare neanche in Smart working...