Politici, Servizi Segreti, Massoneria e Boss della Mafia seduti insieme dal 92 ad oggi

Un interessantissimo articolo apparso su Il Fatto Quotidiano del 29 Gennaio svela interessanti trame tra alte gerarchie del Viminale, potenti capo massoni, servizi segreti e Boss della mafia. Le parti in corsivo virgolettate sono trascrizioni dell'articolo.

In breve l'inchiesta a firma di Giuseppe Lo Bianco e Sandra pizza spiega come "nei mesi successivi ai “botti”di Capaci e via D’Amelio le alte gerarchie del Viminale frequentavano abitualmente un ristorante di Palermo che negli anni Ottanta faceva da “postino” tra il boss Mariano Agate e un potente capo massone, ex ufficiale repubblichino, in passato coinvolto nelle indagini sul Sid deviato, e indicato come un “agente esterno” che avrebbe avuto un ruolo nella strategia stragista". 

Si tratta del ristorante "La Cuccagna"  il cui titolare è un "massone in sonno", e il potente capo massone citato all'inizio dell'articolo è Luigi Savona, "Gran Maestro della Ciclopi Club, loggia di Torino, ritenuto anello di congiunzione tra mafia e massoneria", nonchè ex tenente delle SS italiane a Venezia.

Il locale era frequentato anche da Luigi De Sena, ex capo UCIGOS (Ufficio centrale per le investigazioni generali e per le operazioni speciali), dal suo amico Arnaldo La Barbera (ex questore) e dal capo massone Savona, che, scrive Il Fatto, "il confidente Luigi Ilardo indicò al colonnello del Ros Michele Riccio come uno dei mandanti degli attentati siciliani". 


Questa stranissima "coincidenza" è uscita soltanto il 15 gennaio scorso grazie ad un esperto informatico impegnato nel processo ad alcuni poliziotti accusati di aver depistato la strage di via d'Amelio. 

Ma non è tutto: il poliziotto Rito Germanà, che all'epoca indagava sui rapporti tra massoneria e mafia, il 17 Gennaio scorso ha sottolineato che "La Cuccagna era il canale della famiglia mafiosa di Mazara per contattare Savona". Savona, come spiegano i due autori dell'inchiesta, fu indicato da Falcone essere in stretti rapporti con Giuseppe Mandalari, altro massone, e non solo: "Savona era in rapporti con Giovanni Bastone, uomo d’onore di Mazara del Vallo e amico del boss Mariano Agate". Il primo, Giovanni Bastone, secondo il pentito Gullotta "sarebbe stato l’uomo che consegnò a Santo Mazzei il proiettile trovato nel giardino di Boboli a Firenze, che segnò l’inizio della stagione stragista del ’93".

In sintesi nel ristorante La Cuccagna di Palermo, usato come canale dalla famiglia mafiosa di Mazara per arrivare a Savona, coinvolto come sottolineato ad inizio articolo ad indagini relative ai Servizi Segreti deviati, c'era un viavai di uomini del viminale e di ufficiali di Servizi Segreti, in particolare Luigi De Sena.

Da una parte, dunque, l’uomo che comandava l’ufficio centrale della Polizia di Stato per le investigazioni speciali che dovevano individuare gli assassini di Falcone e Borsellino; dall’altra il coordinatore delle logge segrete di Piazza del Gesù, Luigi Savona, l'anello di congiunzione tra mafia e massoneria, in stretti rapporti con il mafioso Giovanni Bastone, che secondo il pentito Antonino Gullotta (repetita iuvant) "sarebbe stato l’uomo che consegnò a Santo Mazzei il proiettile trovato nel giardino di Boboli a Firenze, che segnò l’inizio della stagione stragista del ’93".

"Coincidenze"...



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